V.S.O.P. era una band composta dai membri del secondo Miles Davis Quintet più il trombettista Freddie Hubbard.
Il nome (anche The V.S.O.P. Quintet) presumibilmente stava per "Very Special One Time Performance".
La prima esibizione ebbe luogo il 29 giugno 1976 a New York nell'ambito del Newport Jazz Festival. Miles Davis rifiutò la richiesta di Hancock di suonare con il gruppo. A differenza di Davis, che suonava nel frattempo esclusivamente jazz elettrico, V.S.O.P proponeva jazz acustico, avvicinandosi nuovamente - e di molto - all'ideale dell'hard bop.
Anche in seguito i componenti del gruppo speravano a un ripensamento di Miles Davis, ma la leggenda vivente non si unì mai a loro. Il ruolo di trombettista continuò a essere ricoperto da Freddie Hubbard.
Herbie Hancock era il vero motore della band e le composizioni spesso erano uscite dalla sua penna.
L'album del 1992, un tributo a Miles Davis (parzialmente registrato in studio),A Tribute to Miles, vede gli stessi straordinari musicisti, solo che alla tromba quella volta, al posto di Hubbard, ci fu Wallace Roney.
Miles era scomparso da poco e i suoi ex collaboratori gli regalarono tale omaggio riverenziale. L'album però non uscì sotto il nome V.S.O.P. bensì con il nome dei cinque esecutori: Herbie Hancock, Wayne Shorter, Ron Carter, Tony Williams, Wallace Roney.
Ecco un incontro intrigante, che non poteva che dare i suoi frutti. I viaggi, la suggestione dei paesaggi, le atmosfere etniche sono tra i punti in comune dei due musicisti in questione. E il teatro. Entrambi infatti sono stati autori anche di musiche per spettacoli teatrali. (Per la biografia di SaroCosentino, vi rimando alla nostra recensione di TV Dinner.)
I sette brani di Cities recano nomi di altrettante città e, considerate la preparazione e le caratteristiche dei titolari del progetto, non potevamo che aspettarci questi godibilissimi dagherrotipi in movimento, queste impressioni oscillanti.
Nicola Alesini(Sanremo, 1947) lo conosciamo dagli Entropia, gruppo romano dedito alla ricerca di nuove sonorità nell’ambito dei ritmi e delle melodie della tradizione mediterranea. Il sassofonista-clarinettista ama esplorare le molteplici espressioni sonore dei fiati con l'apporto di effetti elettronici.
Saro Cosentino (qui al fretless bass, alle chitarre, alle tastiere e al programming) è un altro veterano di #jazz e #sperimentazione. (Ancora una volta: vedi la recensione di TV Dinner, album by Saro Cosentino & Mino Di Martino). Nato nel 1960, il compositore romano è riconosciuto a livello mondiale dagli esperti e gli usufruitori della musica d'avanguardia. (Saro Cosentino Music, su Youtube.)
Tra l'altro ha già fatto un album con lo stesso Alesini: Athmos Sphere (with Joao Filipe and Nicola Alesini - 2017). Per tacere dei vari soundtrack cinematografici, le musiche per la TV e il teatro, i lavori con Franco Battiato ecc.
Cities: poco più di mezz'ora e... tutto il mondo. Quello conosciuto. Si comincia con il brano "Genova" ed è come se il suono, nell'intro, volesse penetrare nei meandri dei carrugi, avanzando e smuovendo ogni cosa come le onde; finché non parte la melodia. Melodia che viene trasportata, in tutte le tracce, ora dal clarinetto basso, ora dal "curved soprano sax Yanagisawa SC991". È Nicola Alesini a sprigionare la magia, a portarci nel blue... e nel blues, accompagnato da un altrettanto ispirato Saro Cosentino.
Da Genova passiamo alla drammaticità di Istanbul, e quindi arriva "Lisbon", traccia che rispecchia appunto la regione e la città di Lisbona, senza troppa saudade in realtà... Questa, la saudade, ha invece traslocato nella cornice giocosa di "Palermo", città viva pur con la sua tristezza a strascico. "Praga" poi assume la natura di un classico; è una composizione davvero bella, convolvoli di note. Infine "Venezia": Venezia come vista dal vaporetto, con un senso di sospensione.
Ci sono citazioni disseminate qua e là, poche ma riconoscibili. Perché questo viaggio è anche un indagare la musica jazz, nelle sue articolazioni geografiche e stilistiche.
Alesini fa uso degli electronic loops, per chi predilige il minimalismo.
Dall'interno del libretto
Che altro aggiungere? Si tratta di composizioni di pregio, spesso eteree e trasognate. I due artisti rinunciano al groove, rinunciano al rhythm and blues, e le città sembrano essere osservate a volo di uccello, in maniera tranquilla e distaccata (vedi ad esempio "Roma", traccia n. 6).
Alcuni esempi di lavori trascorsi dei due musicisti:
Nicola Alesini: "Annapoli"
Saro Cosentino: "From Far Away" (featuring Peter Hammill)
Saro Cosentino - Mino Di Martino: "Sheltering Sky"
Nicola Alesini & Pier Luigi Andreoni feat. David Sylvian: "The Golden Way"
NICOLA ALESINI (piccola presentazione)
Ecco un altro musicista che ha iniziato relativamente tardi a suonare (vedi il nostro articolo su Lorenzo Giovagnoli). "Mi sono laureato in fisica teorica e ho insegnato per trentadue anni. I due mestieri per un lungo periodo si sono sovrapposti, poi c’è stata una dissolvenza incrociata, sono andato in pensione come insegnante e ho continuato a fare solo il musicista. Avendo iniziato tardi, intorno ai trent’anni, ho sempre avuto il complesso dell’autodidatta..."
A noi importa soprattutto che ci viene regalato un sax a dir poco cosmico. Usufruiamo del prolungamento delizioso delle note: si sente subito che questo musicista ha un rapporto di carattere mistico con lo strumento. Il lirismo non manca mai ed era già risaltato in album precedenti (la sua discografia include tra gli altri un tributo a Fabrizio De André registrato con i Radiodervish: FdA). Cosa ci si offre? Jazz e musica popolare, ambient e world music. Sicuramente lo scandinavo Jan Garbarek è un punto di riferimento per Alesini.
Visionarietà, magia, suggestione sono le cifre stilistiche delle sue composizioni e del suo fraseggio certamente lirico, come abbiamo visto, ma sempre netto, graffiante.
Mentre di Cosentino vengono giustamente ricordate, in primis, le sue collaborazioni con Battiato (è stato anche coautore di alcuni brani del genio siciliano), di Alesini dobbiamo specificare che ha lavorato con musicisti del calibro di Glen Velez, Hans Joachim Roedelius, David Sylvian, Roger Eno, David Thorn, Harold Budd, Steve Jansen, Richard Barbieri. Peraltro, Sylvian ha inserito due brani di NicolaAlesininel suo doppio album antologico Everything and Nothing, del 2000.
... Ne deriva la ricerca, spesso difficile, di trovare una identità all’interno di una situazione preordinata, come sottolineano le citazioni, inserite nel libretto, di Italo Calvino (nel libretto a pagina 4), di Nicola Alesini (nel libretto a pagina 8) e di Vannuccio Zanella (nel libretto a pagina 6).
Prodotto da Nicola Alesini e Saro Cosentino, realizzato da Vannuccio Zanella per M.P. & Records, progetto grafico e layout di OndemediE.
In uscita il 12/04/2021 per M.P. & RECORDS, distribuzione G.T. MUSIC DISTRIBUTION di Antonino Destra.