lunedì 22 luglio 2024

Nuove uscite "avventurose"

 Avventurose o, come direbbe qualcuno, "fuori di testa"? 

In realtà si tratta qui di tre opere che vogliono stendere le antenne in direzione musica sperimentale, con uno dei tre lavori (il primo) che può avere - e ha - anche un alto valore di intrattenimento.


Uscito in associazione con Moonjune Records:

Core 'ngrato

by Guarino Savoldelli Quintet


itinerario eccentrico nella canzone napoletana


Peter Thelen, su Exposé, ha scritto:
Corrado Guarino è un nome noto nella scena jazz italiana, nonostante le sue pubblicazioni non siano numerose. Per Core 'ngrato ha collaborato con l'acclamato cantante Boris Savoldelli, già conosciuto alla maggior parte dei lettori di Exposé per la sua associazione con Moonjune Records e per svariate uscite su quell'etichetta. A completare il quintetto ci sono Guido Bombardieri al sax alto e clarinetto, Tito Mangialajo Rantzer al contrabbasso e il batterista Stefano Bertoli: tutti loro hanno tutti suonato in precedenti dischi di Guarino (Chi? del 2004, una serie di cinque album-tributo dal nome Le Fiabe del Jazz pubblicati tra il 2008 e il 2011, e Si Vede Che Era Destino (2011), nonché probabilmente in alcuni altri di cui non sono a conoscenza. La band era dunque ben affiatata già prima dell'arrivo di Savoldelli, ma sono le sue vocalizzazioni camaleontiche e le alterazioni vocali elettroniche che rendono questo album così avvincente e unico.
Savoldelli e Guarino hanno composto solo due dei dieci brani dell'album. Tre canzoni sono tradizionali (risalgono al XVII e XIX secolo), il resto è di altri compositori. La maggior parte dei pezzi sono leggermente rilassati, alcuni allegri e aggressivi - come ad es. "Ciceranella", che sono certo di aver già ascoltato prima [...] “So' Le Sorbe e Le Nespole Amare” è un altro pezzo potente e melodico dal sapore decisamente folk, che offre al sassofonista Bombardieri spazio per brillare. Ogni traccia qui è eccezionale e offre una gamma di idee jazzistiche e vocali che stupiranno l'ascoltatore. 

 




3​+​3

by Tomeka Reid Quartet   Cuneiform Records

 


Tomeka Reid, cello
Jason Roebke, bass
Mary Halvorson, guitar
Tomas Fujiwara, drums
 

La cellista Tomeka Reid (sue tutte le composizioni) ha licenziato nel 2023 questo album di "musica avventurosa", esplorando nuova matematica sperimentale con il suo quartetto stellare, che è così giunto alla terza pubblicazione.


Nel corso di tre motivi/pezzi che confluiscono insieme (proprio come un set che il gruppo suona in concerto), l'album cattura il meglio di questo ensemble d'avanguardia. Il quartetto della Reid si muove con grazia, senza fretta, calibrando costantemente - evolvendola - la conversazione in corso.



Mother Mallard's Portable Masterpiece Co. 

Un progetto "storico", essendo stato fondato nel 1969! 50 anni di musica elettronica su un CD (click!)

Nella primavera del 1969 David Borden era compositore-pianista alla Cornell University (ambito: Danza), ma per due anni aveva anche lavorato - preminentemente nottetempo - presso la Moog Company di Trumansburg, NY, a breve distanza da Ithaca, cercando di comprendere le funzioni del sintetizzatore Moog (allora in fase di sviluppo) e cercare possibilità per usarlo in performance dal vivo.
All'inizio Mother Mallard era un media per eseguire nuova musica alla Cornell, poiché nessun altro lo faceva. Steve Drews fu il primo a unirsi a Borden. David aveva 30 anni, Steve 23. Mother Mallard presentava nei suoi concerti composizioni di Robert Ashley, Morton Feldman, Daniel Lentz, Jon Hassell, Terry Riley, John Cage, Philip Glass, Steve Reich...
Con il MiniMoog e altri sintetizzatori e con l'aiuto della tastierista Linda Fisher, nonché grazie al patrocinio di Bob Moog, il progetto prese davvero vita... 

Gli ultimi concerti e le ultime registrazioni di Mother Mallard's Portable Masterpiece Co. risalgono al 2019, e in quei frangenti vennero usati gli strumenti originali degli Anni Settanta.

  Elettronica /sperimentazione. David Borden e Steve Drews dal vivo insieme a Judy Borsher, dall'album Like a Duck to Water (Cuneiform Records)

venerdì 12 luglio 2024

'Jazz italiano per le terre del sisma' - Abitare il suono

🎶 "𝐀𝐛𝐢𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨𝐧𝐨" è il tema della decima edizione del 𝑱𝒂𝒛𝒛 𝒊𝒕𝒂𝒍𝒊𝒂𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒍𝒆 𝒕𝒆𝒓𝒓𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒔𝒊𝒔𝒎𝒂, la manifestazione che, dal 2015, ha portato e continua a portare nella città dell'Aquila e nelle regioni colpite dal terremoto del 2016 la più importante e numerosa rappresentanza del jazz italiano. 




Per questa edizione saranno oltre 𝟑𝟎𝟎 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐬𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐢𝐧𝐯𝐨𝐥𝐭𝐢, oltre 60 eventi e concerti complessivi, 15 piazze, 20mila spettatori attesi. 

Scopri tutto sulla nuova edizione diretta da 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 𝐃𝐢𝐨𝐝𝐚𝐭𝐢, 𝐆𝐚𝐛𝐫𝐢𝐞𝐥𝐞 𝐌𝐢𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢 𝐞 𝐔𝐠𝐨 𝐕𝐢𝐨𝐥𝐚. 


Jazz all'Aquila - Federazione Nazionale Il Jazz Italiano 

giovedì 25 gennaio 2024

Lorenzo Cellupica - 'In A Haunted House'

Lorenzo Cellupica è probabilmente meglio conosciuto nei circoli del progressive rock (indirizzo: jazz rock) per il suo coinvolgimento come tastierista negli eccellenti Möbius Strip. Scoprire questo suo In A Haunted House ha rappresentato una piacevole sorpresa. Cellupica usa qui solo il pianoforte ed è interessato a portarci in una direzione non esattamente diversa da quella dei Möbius Strip: lo stile è sicuramente espressionista (e qui ci siamo), ma In A Haunted House è un lavoro molto personale, più "classico" e ad ogni modo più "colto". Ci pare di cogliere echi di Debussy, addirittura di Musorgskij, con qualche passaggio atonale e salite e ridiscese che sarebbero piaciute a un Rimskij-Korsakov. (Poiché il jazz è stato anticipato dalle innovazioni dei grandi compositori del XIX e XX secolo ed è compenetrato da tali nuove correnti.) 

Dall'inizio alla fine del CD, l'attenzione dell'ascoltatore è "intrappolata" in una serie di quadri e quadretti, motivi, invenzioni e improptu davvero geniali nella loro apparente semplicità costruttiva. Ma, se vi attendete un'opera leggiadra, frivola, siete completamente fuori binario. È l'esecuzione che ci fa apparire tutto così scorrevole e di (relativo) facile ascolto.



È una festa di note ed è arte. Le melodie fluiscono e fluttuano con emozione, un'emozione filtrata da un'ironia falsamente distaccata; si rincorrono, giocano con se stesse in una narrazione di storie concettualmente slegate, ma legate dal filo rosso del gesto musicale. Tra la varietà di tempi e una vasta gamma di stati d'animo, si individua effettivamente la posa, l'atteggiamento, la movenza... l'impulso creativo che attraversa il pentagramma.
"Spider" sembra imitare i movimenti di un ragno, ora frenetici, ora più tranquilli; "Eleventh Avenue" evoca la passeggiata lungo un viale di una metropoli come New York...
Il romanticismo obliquo di "Round Midday" e "Anything To Say" forma stagni di riflessione che racchiudono, circondandola, la title track, ricca di cromatismi e che, davvero, ci fa intravedere gli spettri (irrequieti!) cui si riferisce il titolo. Tutti gli altri pezzi vanno altresì gustati e studiati con l'orecchio di chi è allenato a distinguere gli accenti a levare, i diminuendo inattesi, le progressioni. In questo senso, "Egg Dance" si presenta come uno dei brani più ricchi tra i 10 che compongono l'album, con la "visione" dell'uovo che danza sul getto d'acqua: immagine mai statica, non scevra di variazioni, che, sullo strumento dai tasti bianchi e tasti neri, si tramuta in una musica tra lo sbarazzino e il ponderato.
Notevole inoltre la versione che Lorenzo Cellupica ci offre di "We Can Work it Out": omaggio al geniale duo McCartney-Lennon.




Un bel regalo, lo sottolineiamo. Una serie di composizioni che, interpretate con seriosa naturalezza, vogliono invitarci quasi a fermarci e ad andare un po' indietro nel tempo, per circondarci di cose essenziali, cose non banali ma caratterizzate da un'intelligenza  rigogliosa.