lunedì 27 luglio 2020

Hiromi Uehara, fantastica pianista


Pianista che suona anche le tastiere elettroniche, Hiromi Uehara (nata il 26 marzo 1979), nota professionalmente come Hiromi, è un nome del jazz ormai abbastanza famoso. Proveniente da Hamamatsu, in Giappone, Hiromi possiede una tecnica virtuosistica straordinaria, e sia nelle sue vivaci esibizioni dal vivo, sia nelle sue composizioni, è solita amalgamare generi e sottogeneri musicali come lo stride (una tecnica ritmica del ragtime), post-bop, rock progressivo, musica classica e fusion. 



Iniziò a studiare pianoforte classico a sei anni e successivamente fu introdotta nell jazz dal suo insegnante di pianoforte, Noriko Hikida. A 14 anni si esibì con l'Orchestra Filarmonica Ceca (Ceská filharmonie). A 17 incontrò Chick Corea per caso a Tokyo e questi la invitò a suonare con lui la sera successiva. Iscrittasi al Berklee College of Music di Boston negli USA, dove seguì le lezioni di Ahmad Jamal, ancor prima di diplomarsi ottenne un contratto dalla Telarc. Il suo debutto, allo Scullers Jazz Club nel 2003, entusiasmò la platea. Da allora fu ospite gradita in numerosi festival e manifestazioni. È stata sul palco del Newport Jazz Festival l'8 agosto 2009 e su quello dell'Olympia di Parigi il 13 aprile 2010. Seguì, nell'estate del 2010, la tournée con la Stanley Clarke Band.


The Trio Project
Il trio da lei formato comprendeva inizialmente il bassista Mitch Cohn e il batterista Dave DiCenso. Il suo secondo album Brain (2004) lo registrò con Tony Gray al basso e con il drummer Martin Valihora, che era stati compagni di studio al Berklee, e fino al 2009 ha registrato ed è andata in tournée con loro due. Il bassista Anthony Jackson e il batterista Steve Smith, ospiti su due tracce di Brain, sono presenti nel suo album del 2011 Voice. Nel 2012 Smith venne sostituito dal batterista britannico Simon Phillips (che rimarrà negli album Move del 2012, Alive del 2014 e Spark del 2016). A un suo tour relativamente recente (2015) l'hanno accompagnata Anthony Jackson e Simon Phillips. Spark ha raggiunto la prima posizione n. 1 nella Jazz Billboard Jazz per la settimana del 23 aprile 2016. 



Hiromi's Sonicbloom
Il 19 ottobre 2006, al trio si è aggiunto il chitarrista David Fiuczynski in una performance alla Jazz Factory di Louisville, Kentucky, e sono così nati gli Hiromi's Sonicbloom. iuczynski è presente nei due album degli Hiromi's Sonicbloom, Time Control e Beyond Standard. A causa degli impegni di Fiuczynski (insegna a Berklee), spesso, negli spettacoli dal vivo, al suo posto ha suonato il chitarrista John Shannon.
Nel tour del 2009, agli Hiromi's Sonicbloom si è aggregato il batterista Mauricio Zottarelli. 


  


01. I Got Rhythm 00:00
02. Sicilian Blue 11:10
03. BQE 21:45
04. Berne, Baby, Berne 30:52
05. Pachelbel's Canon 36:31
06. Choux a la Crème 46:05





Qui sotto, di nuovo Hiromi in "Sicilian Blue", con lo Stanley Clarke Trio.



... all'Heineken Jazzaldia 2010

Jazzaldia, Festival de Jazz de San Sebastián (España), 23 Jul 2010


Stanley Clarke - contrabbasso
Ruslan Sirota - tastiere
Ronald Bruner Jr. - percussioni
Hiromi - pianoforte




Discografia essenziale 

  Album in studio come "Hiromi"

Another Mind (2003)
Brain (2004)
Spiral (2005)
Place to Be (2009)
Spectrum (2019)


  Album in studio degli "Hiromi's Sonicbloom"

Time Control (2007)
Beyond Standard (2008)


  Album in studio di "The Trio Project"

Voice (2011)
Move (2012)
Alive (2014)
Spark (2016)


  DVDs

Hiromi Live in Concert (2009, recorded in 2005)
Hiromi's Sonicbloom Live in Concert (2007)
Solo Live at Blue Note New York (2011)
Hiromi: Live in Marciac (2012)


  Partecipazioni e collaborazioni

Chick & Hiromi - Duet (2008, Japan; 2009, international) - live album recorded with Chick Corea at the Tokyo Blue Note
The Stanley Clarke Trio (featuring Hiromi and Lenny White) - Jazz in the Garden (2009)
Flashback - Triangle Soundtrack (2009)
Tokyo Ska Paradise Orchestra - Goldfingers (2010)[9]
The Stanley Clarke Band - The Stanley Clarke Band ('No Mystery', 'Larry Has Traveled 11 Miles and Waited a Lifetime for the Return of Vishnu's Report', 'Labyrinth' and 'Sonny Rollins') (2010)
Tokyo Ska Paradise Orchestra - Walkin' (2012)
Akiko Yano and Hiromi - Get Together -LIVE IN TOKYO- (2011)
Kelly Peterson - Oscar, With Love ('Take Me Home' and 'Oscar's New Camera') (2015)[10]
Akiko Yano and Hiromi - Ramen-na Onnatachi (2017)
Hiromi & Edmar Castañeda - Live in Montreal (2017) 






Jimmy Smith, l'Hammond B-3 nel jazz

Jimmy Smith, più propriamente James Oscar Smith, era un tastierista i cui album entrarono più volte nei primi posti delle classifiche. E uno dei suoi meriti è di aver reso famoso l'organo Hammond B-3.

       
                A sinistra: Wild Bill Davis; a destra: Jimmy Smith


I proprietari dei club di jazz avevano "scoperto" che ingaggiare un trio con organo era più economico che convocare un'intera big band. Da qui l'interesse crescente per lo strumento.
La maniera in cui Smith suonava l'Hammond B-3 (percussivo con seguente decadimento - tipo pianoforte -; le alternative sono: tenuto e a lento attacco) ha ispirato tutta una generazione di tastieristi. Anche grazie a Smith, negli Anni '60 e '70 l'uso dell'organo elettrico si è decisamente diffuso: nel rhythm & blues, nel rock, nel reggae, nel rock progressivo.


Nato l'8 dicembre 1925 a Norristown, in Pennsylvania, già a sei anni Jimmy seguì il padre nei vari club, per spettacolini vaudeville "song-and-dance" che consistevano - appunto - in esibizioni di canto e ballo. Iniziò a suonare il pianoforte in maniera autodidatta e, a nove anni, vinse un concorso per talenti indetto da una stazione radio di Philadelphia. Non smise mai di far musica e fu tanto previdente da mettersi a studiarla seriamente, frequentando scuole e istituti. Dal '51 al '54 suonò il piano, poi anche l'organo, militando in gruppi R&B di Philadelphia (tra gli altri: Don Gardner and the Sonotones). Decise definitivamente che il suo strumento principale sarebbe stato l'organo dopo aver ascoltato, nel 1954, Wild Bill Davis. 



Registrò circa 40 sessions per la Blue Note. Suoi album di successo di quel periodo includono The Sermon!, House Party, Home Cookin', Midnight Special, Back at the Chicken Shack e Prayer Meetin'.
Nel 1962 firmò un contratto con la Verve
Blue Note e Verve sarebbero state le etichette musicali alle quali si sarebbe legato anche nei decenni successivi.



Video: Jimmy Smith - Live in Denmark 1968

Con Jimmy Smith (Hammond organ, voc), Nathan Page (g), Charles Crosby (dr)

Setlist: "Ode to Billie Joe", "Sonnymoon for Two", "Days Of Wine And Roses", "Got My Mojo Working", "Satin Doll" 
NOTA: Qui si vede Nathan Page usare il "thumb pick" - tecnica inusuale per un chitarrista jazz. Fu Jimmy Smith a consegnare a Page quella chitarra Guild, quando Page si unì al gruppo.


Durante gli Anni '70 Smith aprì un club a North Hollywood (Los Angeles), all'indirizzo 12910 Victory Boulevard, dove suonò regolarmente con Kenny Dixon alla batteria, Herman Riley e John F. Phillips al sassofono. Nella sua band era previsto anche un suonatore di armonica e flauto: l'onore andò a Stanley Behrens
A un suo disco del 1972, Root Down, viene ascritto un ruolo importante per l'influenza esercitata sulle successive generazioni di musicisti funk e hip-hop. Root Down venne registrato live nel suo club, con un gruppo a supporto i cui membri erano influenzati dal funk e dal rock.  


     Qui, Jimmy Smith in un concerto del 1971 insieme a compagni stellari: Cannonball Adderley, Dave Brubeck e Charlie Mingus

Jimmy Smith fu attivo anche negli anni '80 e '90. Nella sua carriera arrivò a registrare con Quincy Jones, Frank Sinatra, Michael Jackson (lo si può sentire nella canzone "Bad", prima traccia dell'omonimo album di Michael Jackson), la cantante Dee Dee Bridgewater e l'organista, trombettista, vocalist Joey DeFrancesco. Il suo ultimo album fu Dot Com Blues (Blue Thumb/Verve, 2000), registrato insieme a B. B. King, Dr. John ed Etta James.

Nel 2004 si trasferì in Arizona con la moglie, la quale morì appena pochi mesi dopo per via del cancro. Smith registrò ancora Legacy con Joey DeFrancesco. I due si stavano preparando ad andare in tournée, quando Smith venne trovato morto dal suo manager, Robert Clayton, nella sua casa di Scottdale. Si era spento nel sonno.






sabato 18 luglio 2020

Francesco Bearzatti

"Scoperto" in una compilation su Spotify dal titolo poco esplicito di 'Covered Songs / 1', il sassofonista Francesco Bearzatti ha il potere di donarci ore e ore di bell'ascolto (ovviamente in compagnia della sua formazione) passando dai Beatles ai Led Zeppelin, oltre che con le proprie composizioni (molte delle quali fanno riferimento proprio al mondo pop e rock: ma anche alla stessa musica jazz, come "Dear John", che parla a/di John Coltrane).

    "Black Dog" / Heartbreaker" / "Moby Dick" unite in un'unica composizione di 12 minuti ca.


        



Francesco Bearzatti

tenor & soprano sax, clarinet, electronics

Narrator and Innovator, everywhere a foreigner and yet profoundly Italian. A jazz musician irresistibly attracted to revolutionary processes in his eternal search for creating More.

More? Listen to Francesco Bearzatti’s Dear John (2019) and you’ll understand how. Much more than a tribute to John Coltrane’s mark on modern jazz and sax playing, it’s a love letter that pays homage to the legacy and goes beyond by introducing new and highly individual elements to the music … “Sometimes, originality lies in sincere imitation and then in a respectful questioning of tradition.” (Brian Morton)

Early days of Rock & testing the boundaries

Listening to rock and punk rock legends leaves an indelible influence on the young Bearzatti, growing up in the Friuli province of northern Italy. He devotes several years to rock and pop music, performing in local nightclubs and recording electronic music which continues to pervade a lot of his work. Graduate in clarinet Conservatory of Udine, Italy, he goes on to perfect his studies at Jazz Mobile, New York with George Coleman.

Among the first and formative experiences has got to be the album Live At Vartan (1995) ......


(Leggi il resto della biografia sull'homepage ufficiale dell'artista



   "Walk On The Wild Side"




    "Dear John", versione live alternativa