Trent'anni: così tanto c'è voluto per pubblicare questo concerto, apoteosi del Chicago Blues. Ma meglio tardi che mai. Al Festival di Montreaux del 1974 (il DVD, Messin' With The Blues, è del 2004) si esibirono Muddy Waters e i suoi amici, ed ecco il risultato.
Recorded live in 1974 at The Montreux Jazz Festival in Switzerland
Muddy Waters – Guitar & Vocals
Junior Wells – Harp, Vocals
Buddy Guy – Guitar & Vocals
Bill Wyman – Bass
Terry Taylor – Guitar
Pinetop Perkins – Piano
Dallas Taylor – Drums ....
Scaletta:
"Messing’ with the Kid"
"Hoodoo Man Blues"
"When You See the Tears from my Eyes"
"Ten Years Ago"
"Hoochie Coochie Man"
"Mannish Boy"
"The Same Thing"
"Got My Mojo Working"
Questa biografia a firma Robert Gordon è disponibile su Amazon.it
Nel video sottostante: un'altra versione di "Mannish Boy" (dal DVD Muddy Waters in Concert 1971)
Recorded live in 1974 at The Montreux Jazz Festival in Switzerland
Muddy Waters – Guitar & Vocals
Junior Wells – Harp, Vocals
Buddy Guy – Guitar & Vocals
Bill Wyman – Bass
Terry Taylor – Guitar
Pinetop Perkins – Piano
Dallas Taylor – Drums ....
Scaletta:
"Messing’ with the Kid"
"Hoodoo Man Blues"
"When You See the Tears from my Eyes"
"Ten Years Ago"
"Hoochie Coochie Man"
"Mannish Boy"
"The Same Thing"
"Got My Mojo Working"
Muddy Waters
Se il blues è "la musica del diavolo" (in quanto arché sonoro ripetitivo e trascinante), chi o che cosa rappresentano musicisti del rango di Robert Johnson, Muddy Waters, Sonny Boy Williamson, Howlin' Wolf, John Lee Hooker...? Gran sacerdoti di Satana? La verità è che, nonostante l'immenso talento tramite cui riuscirono a "esplodere" nel mondo (e in particolare nella società stelle-e-strisce), costoro, essendo di colore, soffrirono le pene dell'inferno: a causa delle manifestazioni di razzismo nei loro confronti - a ogni ora del giorno e in ogni situazione della vita -; e dunque furono, piuttosto, vittime del diavolo, non mandatari.
Muddy Waters rispecchia i canoni del "classico" cantante blues. Da bambino sguazzava nel fango ("mud") del Mississippi e, quando più tardi si stancò di raccogliere cotone per i bianchi, si
trasferì a Chicago. Essendo analfabeta (proveniva, dal resto, da una cultura orale) e non sapendo fare nient'altro che intrattenere la gente con la sua chitarra e la sua voce, fu alla musica che dedicò l'esistenza.
Non a caso viene considerato l'iniziatore del "Chicago Blues", variante urbana - ed elettrizzata - di questo genere: un blues ancora rude ma più elegante di quello delle campagne... pur se la slide di Muddy non dimentica nessuno degli accordi paludosi tipici del luogo dei primordi (il delta del Mississippi, appunto).
Gli album più significativi di Muddy Waters: Newport 1960 (1960), Electric Mud (1968; un vero spartiacque nella storia del blues!), Sail On (1969), They Call Me Muddy Waters (1971), The Muddy Waters Woodstock Album (1974), I'm Ready (1978).
Numerose le compilations che contengono le sue migliori performances dal vivo e in studio. Tra queste, basti nominare The Essential Collection, dove ci sono praticamente tutti i successi della sua carriera, da "Got My Mojo Working" attraverso "Mannish Boy" e "I'm Your Hoochie Coochie Man" fino a "Rollin' Stone".
A proposito: indovinate da dove ricavò il nome la band formata da Mick Jagger, Keith Richards e Brian Jones? Esattamente! Fu il verso "I’m a rollin’ stone" nel brano "Mannish Boy" - scritta da Muddy Waters nel 1956 - a ispirare i tre (o il solo Jones; ci sono diverse versioni in proposito). "I'm a rollin' stone" si riferisce al proverbio "A rolling stone gather no moss", ovvero:
"Pietra che rotola non fa muschio".
.............[Prego notare la presenza di Bill Wyman nel concerto di Montreaux.]Questa biografia a firma Robert Gordon è disponibile su Amazon.it
Nel video sottostante: un'altra versione di "Mannish Boy" (dal DVD Muddy Waters in Concert 1971)
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